La costruzione di comunità energetiche è una delle proposte di impegno concreto formulate dalla Settimana Sociale dei cattolici 2021.

La Settimana Sociale ha realizzato un vademecum, che trovate al link qui sotto, che presenta l’iniziativa e le sue motivazioni, offre alcuni esempi di comunità energetiche e fornisce alcune indicazioni per avviare il processo per la costituzione di una comunità energetica.

La sfida delle comunità energetiche – Vademecum a cura della 49esima Settimana Sociale dei Cattolici

Sulla scia di quanto indicato da Retinopera, la rete delle organizzazioni cattoliche di cui Uneba fa parte, Uneba sceglie di portare all’attenzione dei suoi associati il Vademecum, anche in vista di possibili collaborazioni nei territori. Anzitutto con le parrocchie, a cui giungerà lo stesso Vademecum.

Uno degli obbiettivi delle comunità energetiche è creare “alleanze dal basso tra diversi attori (diocesi, parrocchie, associazioni di terzo settore, amministrazioni comunali) per il bene comune”, come ricorda il Vademecum.

Con le “Comunità energetiche”, gruppi di cittadini, realtà del Terzo Settore, istituzioni collaborano  per produrre, consumare e gestire l’energia con impianti locali basati su energie rinnovabili.

Il PNRR prevede un fondo di 2,2 miliardi per abbattere la spesa da interessi nell’investimento per le comunità energetiche.

Come evidenzia il Vademecum, le comunità energetiche portano tre benefici:

“i) la riduzione del costo totale della bolletta (esclusi gli oneri di sistema) fino al 30%;

ii) i premi per l’autoconsumo fissati dal governo

iii) la vendita al gestore dell’energia per l’immissione in rete dell’eccedenza di energia prodotta e non autoconsumata”