Alcuni consiglieri di opposizione della Regione Veneto hanno presentato un progetto di legge per la modifica alla legge regionale 30/2009, quella sul fondo non autosufficienza regionale.
Riguarda le modalità di compartecipazione al costo della prestazioni non coperte da Lea. in particolare per la cosiddetta quota alberghiera.
Prevede forme di compartecipazione ai costi differenziate in base a reddito e patrimonio, secondo i principi Isee. Prendendo in considerazione reddito e patrimonio del coniuge e dei parenti fino al sesto grado, quando si tratta dell’accoglienza in struttura residenziale come il centro di servizio per anziani.
Si tratta, per ora, di una proposta di legge, presentata solo da alcuni esponenti dell’opposizione, a pochi giorni dalla pausa estiva, che dovrà poi successivamente essere vagliata dalla commissione consigliare quinta, presumibilmente venire integrata dal contributo della maggioranza consigliare, e successivamente discussa e votata in consiglio regionale prima di poter, eventualmente, diventare legge ed avere effetti.
Scarica il testo integrale della proposta di legge firmata dai consiglieri Giovanna Negro e Maurizio Conte, presentata alla presidenza del consiglio regionale il 21 luglio 2016.
I consiglieri regionali hanno presentato il progetto di legge a partire dalle segnalazioni giunte dal settore sociosanitario e assistenziale. L’associazione Uripa, in particolare, segnala un buco di bilancio di 5 milioni per i suoi enti dovuto al fatto che circa 2 mila ospiti e i loro famigliari rifiutano di pagare la quota alberghiera.
Sul tema ci sono state negli anni varie sentenze.
Gli associati Uneba Veneto e gli associati Uripa troveranno gli articoli dei giornali veneti sul tema nella Rassegna Stampa Veneto che riceveranno domenica 31 luglio o lunedì 1 agosto.
L’IMPEGNO DI UNEBA VENETO – Uneba Veneto, che dà rappresentanza a diverse decine di centri di servizio per anziani in Veneto, compresi alcuni dei più grandi della regione, guarda con attenzione al tema della compartecipazione, compresi gli eventuali sviluppi che potrà in futuro avere il disegno di legge appena presentato.
Già in queste settimane, invece, Uneba Veneto sta approfondendo dal punto di vista legale la questione di chi, e in che misura, deve pagare quota sanitaria e quota alberghiera, per arrivare a stilare un nuovo modello di contratto di accoglienza, adeguato alle norme vigenti, da mettere a disposizione degli enti associati.
Allo stesso modo, già nel 2010, stilammo un modello di contratto di ospitalità.
Con le istituzioni e la politica regionali Uneba Veneto continua a dialogare, ed a presentare il punto di vista e le necessità degli enti associati. Il recente accordo tra Regione e Ufficio scolastico regionale che permetterà ai diplomati di istituto professionale sociosanitario il diploma di oss, per esempio, nasce anche dalle segnalazioni di Uneba Veneto.
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