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Come trasformare l’ambiente della Rsa in un ambiente di casa?

“Come fare spazio ai desideri in RSA?” è stato il tema dell’edizione 2023 del Meeting delle Professioni di Cura. Protagonista dell’evento è stata la Fondazione Vaglietti Corsini, associato Uneba Lombardia, con interventi sull’idea di cura e sulla trasformazione dell’ambiente di Rsa in ambiente simile alla casa.Qui di seguito la Fondazione Vaglietti Corsini riassume i contenuti dei suoi interventi. 

Il sito Uneba ospita con molto piacere i racconti di buone pratiche degli enti associati. Per contatti: info@uneba.org

ALLENARE AL DESIDERIO

“Come fare spazio ai desideri in RSA?”. Sollecitati da questa domanda che ha fatto da filo conduttore alle due giornate del Meeting delle Professioni di Cura organizzato da Editrice Dapero a Piacenza, abbiamo riassunto la nostra idea di cura e i valori guida nella gestione della RSA in una immagine semplice, ma efficace: una casa, con cinque aperture sull’esterno, le nostre “5 C”.

  • Cura: è la porta di ingresso, la chiave di volta attorno alla quale ruota l’intero “sistema”.
  • Circolarità: significa individuare capacità ed esperienze anche fuori ruolo, creare strutture il più
    possibile orizzontali e variabili, strutturare la contaminazione e inserirla in un contesto di corporate creativity.
  • Collaborazione: incoraggiare e favorire il cambiamento crea un ambiente in continua trasformazione che stimola la partecipazione, la creatività e il cambiamento.
  • Comunità: considerare le RSA come parte integrante e integrata nel territorio, per mettere a disposizione tutte le competenze ai cittadini over 65, ma anche per diffondere la “cultura della
    cura”.
  • Condivisione: condividere la visione e gli obiettivi con tutta l’organizzazione chiarisce la  direzione e coinvolge tutti i dipendenti verso una priorità comune, verso un “sentire comune” che permette di lavorare attivando le giuste sinergie.

Come fare spazio, quindi, ai desideri in RSA? Ci piace rispondere prendendo in prestito una frase di Antoine  Saint-Exupéry: “Se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito”.
Anche i professionisti della cura che costituiscono le nostre equipe di lavoro vanno allenati al desiderio!
Concentrarsi sul singolo compito fa perdere di vista la visione ispiratrice. Il desiderio, invece, muove la crescita, ispira il cambiamento e crea adesione ad una visione comune e condivisa!

RSA COME CASA

Le cinque parole “ispiratrici” hanno caratterizzato anche l’intervento di alcune operatrici della Fondazione al workshop: “La casa che vorrei”. Il progetto di adeguamento ambientale in chiave domestica attuato nella nostra struttura è stato infatti presentato da tre figure professionali diverse (coordinatrice servizi infermieristici e assistenziali, OSS, coordinatrice servizi educativi), nella logica di un lavoro di equipe che coinvolge e valorizza tutte le competenze.
Tre i focus dell’intervento:

    1. L’idea ispiratrice del progetto: trasformare la RSA in una “casa”, in un luogo da vivere, percorre,  toccare, osservare, “usare” … Spazi, oggetti e fotografie utilizzati come veicoli di ben-essere e veri e propri strumenti di cura.
    2. La realizzazione pratica del progetto con la trasformazione degli ambienti da “non luoghi” a “casa”.
    3. La tenuta del progetto nel tempo, grazie alla definizione di obiettivi il più possibile chiari, realistici e condivisi e grazie al coinvolgimento di tutta l’equipe, perché “l’unico modo per sviluppare senso di responsabilità nelle persone è affidare loro delle responsabilità”.

Quando abbiamo avviato il progetto “CASA”, nel novembre 2018, tanto abbiamo dibattuto sull’immagine
da utilizzare per indicare il cambiamento che si stava mettendo in atto. Alla fine, la scelta è caduta
sull’immagine di un aquilone: come aquiloni, non vediamo il vento (del cambiamento) come un “nemico” cui opporsi, ma come elemento da “sfruttare” a nostro vantaggio. Governiamo il cambiamento, perché teniamo il filo, determiniamo la direzione e il movimento. Il vento è la sfida da accogliere e il filo sono i principi e i criteri di base per leggere la realtà e agire su di essa. Infine, per seguire il volo di un aquilone, bisogna alzare lo sguardo, avere uno sguardo “altro” capace di vedere i problemi vecchi con occhi nuovi.
L’aquilone è ancora in volo. Le rotte dei venti cambiano, ma il filo è ben saldo nelle mani di una equipe che non viene portata “qua e là” come le foglie, ma resa partecipe del processo di cambiamento che non può prescindere dal consenso e dalla “spinta propulsiva” della parte di governance amministrativa e direzionale.

Maurizio Cansone (Presidente), Silvana Marin (Direttore Sanitario), e lo staff della Fondazione RSA Vaglietti-Corsini di Cologno al Serio (Bergamo)

 

Qui tutti gli approfondimenti di www.uneba.org su “Il futuro delle Rsa”

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