Skip to content

Come ridurre i costi in casa di riposo?

Come mostrano i numerosi commenti giunti a www.uneba.org, ha suscitato parecchio interesse tra i nostri lettori la notizia dello studio “Il benchmarking economico nelle Rsa: evidenze empiriche da un progetto inter-regionale” che verrà presentato martedì 20 aprile, con un seminario (qui il programma), alla Università Cattaneo di Castellanza da Marco Petrillo, presidente di Uneba Varese, e Antonio Sebastiano, direttore dell’Osservatorio sulle Rsa della stessa università.

Lo studio è stato commissionato da un’azienda privata. I suoi contenuti, nel dettaglio dei numeri, sono riservati al committente e alle dieci case di riposo in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Toscana i cui dati economici sono stati oggetto di studio.

Tuttavia ai partecipanti al seminario del 20 aprile, come agli abbonati a “Sanità pubblica e privata” (che ospiterà un articolo sul tema) come pure, in anticipo, ai lettori di www.uneba.org Sebastiano può dare qualche ragguaglio e proporre qualche considerazione utile, seppur di carattere generale.

Anzitutto, cosa s’intende qui per benchmarking?

“Un confronto tra realtà simili -risponde Sebastiano-. Abbiamo messo a confronto le spese negli stessi settori di strutture simili. E’ una valutazione solo dell’efficienza, cioè dei costi, e non si va a valutare la qualità del servizio offerto agli anziani assistiti. Questo tipo di analisi si usa per offrire spunti di confronto e mostrare dove ci sono margini di ottimizzazione”.

Come avete scelto le case di riposo coinvolte nello studio?

“Tra quelle clienti della ditta che ce lo ha commissionato. Abbiamo poi impiegato un criterio dimensionale, scegliendo strutture di dimensioni simili, mediamente di 150 posti letto accreditati”.

Quanto influiscono sul bilancio, e quindi sui dati della vostra analisi, le differenze di legislazione regionale? E’ comunque possibile un parallelo tra gli enti?

“Il paragone è possibile, ma ci sono voci di costo molto influenzate dalle regole delle Regioni per l’accreditamento. Ad esempio, in tutte le Regioni (delle case di riposo studiate) esclusa la Lombardia i medicinali vengono passati dal sistema sanitario regionale. Mentre i presidi per l’incontinenza in Piemonte vengono forniti dalla Asl, in altre regioni c’è qualche forma di rimborso, in Lombardia nulla. Anche il personale medico in Lombardia è un costo interamente a carico della struttura, mentre nelle altre regioni questo costo non c’è o è piuttosto basso in quanto ci si appoggia ai medici di medicina generale”.

E’ possibile allora dire che c’è una regione in cui in assoluto i costi per una casa di riposo sono più bassi?

“No, sarebbe una semplificazione estremamente riduttiva, inoltre l’indagine non nasce con finalità di fare inferenza, per cui il campione non può dirsi rappresentativo del complesso mondo delle Rsa italiane”.

Nell’analizzare i costi delle diverse strutture avete trovato, nei singoli settori, differenze considerevoli?

“Differenze enormi no. Ma sulle singole voci di costo c’è chi è più efficiente e chi meno. La voce di costo meno paragonabile è quella del personale, perché dipende troppo dal modello organizzativo e assistenziale adottato dalla singola struttura. Altre voci, come le utenze, sono più facilmente confrontabili”.

Quali sono gli obbiettivi dello studio?

“Uno degli obbiettivi è che le 10 strutture coinvolte, alla luce dei dati emersi, possano contattarsi e confrontarsi sui costi, con vantaggio per tutti. In generale noi consigliamo questo approccio di benchmarking, che in altri settori è più diffuso”.

Oltre a questo, quali altri consigli si possono dare per la riduzione dei costi, validi per tutte le strutture?

“Emerge che una diversificazione dei servizi offerti – autosufficienti e non autosufficienti, residenzialità e centro diurno…- oltre a rendere più dinamica la struttura dei ricavi, può aiutare a contenere i costi, perché si possono sfruttare delle sinergie tra le varie linee di attività”.

Su quali voci di costo in particolare si può a suo giudizio intervenire?

“Un elemento trasversale che emerge dall’analisi dei bilanci è che, come peraltro già sapevamo, i costi di una rsa hanno una struttura molto rigida: il 60% o 70% del totale è rappresentato dal personale, su cui sono poco possibili risparmi. Il restante 30% o 40% è costituito da voci che da sole non sono molto consistenti ma messe assieme possono permettere recuperi di efficienza non trascurabili. Ad esempio, nell’appalto per i servizi di lavanderia, tra la più efficiente e la meno virtuosa delle case di riposo oggetto di indagine, c’è una differenza di circa 600 euro all’anno per posto letto: e se i posti letto sono 100, la differenza di costo è di 60.000 mila euro! Sulla spesa per l’energia elettrica addirittura la differenza è di 700 euro all’anno per posto letto”.

L’Osservatorio settoriale sulle Rsa ha compiuto altri studi di analisi dei costi delle case di riposo? Ne ha in programma altri?

“Da quando è nato nel 2006 l’Osservatorio ha sempre effettuato analisi di bilancio in ottica di benchmarking, ma finora non avevamo mai condotto studi così nel dettaglio. Probabilmente realizzeremo un’analisi dei costi di questo tipo per un gruppo di rsa della provincia di Monza e Brianza. E siamo disponibili a realizzarne altri su richiesta”.

No comment yet, add your voice below!


Add a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

HAI DOMANDE O DUBBI?

I commenti dei lettori sono benvenuti. Dopo un rapido controllo, li pubblicheremo tutti, tranne quelli che contengono insulti o non hanno a che fare con Uneba. Uneba non può prendersi l’impegno di rispondere a tutti i commenti.

Agli enti in regola con la quota di adesione all’Uneba offriamo un servizio di assistenza gratuita sull’applicazione del contratto Uneba: è necessario inviare il proprio quesito a sail@uneba.org. Come da Regolamento Uneba, non sarà data risposta a quesiti provenienti da singoli lavoratori.

Potrebbe interessarti

Risk Management sanitario – Webinar con Zucchetti

Martedì 25 marzo alle 11 su Zoom “Risk management sanitario: tutti i servizi e gli strumenti digitali di Zucchetti per governare e semplificare il rischio sanitario in struttura”
Leggi di più

Polizze catastrofali: quali enti del Terzo Settore sono obbligati?

Obbligo di polizze catastrofali per imprese sociali, cooperative sociali e enti del Terzo Settore iscritti al Registro delle Imprese
Leggi di più

XVII assemblea nazionale Uneba a Roma, novembre 2025

Si svolgerà giovedì 6, venerdì 7 e sabato 8 novembre 2025 a Roma
Leggi di più

Retta Alzheimer – Uneba continua il pressing sulla politica

Retta Alzheimer: Uneba, Aris e Diaconia Valdese insistono con la politica: serve fare chiarezza sul tema della compartecipazione,
Leggi di più

Il lavoro Uneba – Convegno a Torino 19 e 20 giugno

Convegno nazionale Uneba "Il lavoro tra professionalità e valore etico della cura" in collaborazione con Uneba Piemonte
Leggi di più

Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità 2025

Il 5 e 6 aprile nell'ambito del Giubileo 2025 "Pellegrini di speranza"
Leggi di più

Riforma non autosufficienza – Decreto correttivo del decreto attuativo

Proroga dell'entrata in vigore della Valutazione Multidimensionale Unificata
Leggi di più

7 Rsa Uneba Lecco “luoghi di vita”: presentazione del progetto

Il progetto punta a costruire una consuetudine di frequentazione delle Rsa
Leggi di più

Sponsor