
Le giovani lavorano in un laboratorio di sartoria e in un laboratorio di pasta fresca e così si preparano ad un graduale inserimento nel mondo del lavoro al termine del percorso di tutela del Tribunale o dei Servizi Sociali vissuto all’interno delle strutture di accoglienza.
“Il progetto – racconta Avvenire – consentirà di assimilare tecniche di base per la lavorazione e una cultura d’impresa sociale, attraverso non solo la creazione di un negozio per la vendita diretta dei prodotti di pasta fresca (maccheroni, tortellini, lasagne e tagliatelle), affidato ad una Cooperativa di tipo B di
nuova costituzione, formata dalle stesse donne in condizioni di disagio coinvolte nel progetto, ma anche di un canale di commercializzazione con filiera corta con prenotazioni e consegna domiciliare”.

Ne parla anche Città Nuova.
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