Come vivranno gli anziani tra quarant’anni? La tecnologia contribuirà a migliorare le loro condzioni di vita rispetto agli anziani di oggi e di ieri?
Ha cercato di rispondere uno studio commissionato dalla britannica Life Trust Foundation. In cui si vedono nel non troppo lontano 2048 delle “case per nonni” (granny flat) equipaggiate con strumentazioni tecnologiche che permettano all’anziano di continuare a vivere in autonomia in casa propria, e da solo, anche in età avanzata e a condizioni di salute peggiorate. In situazioni in cui oggi parrebbe d’obbligo il ricovero in casa di riposo o l’assistenza continua di un familiare o di una badante.
Nessuna delle tecnologie proposte appare clamorosamente avveniristica: si tratta in gran parte solo dell’applicazione sistematica e della diffusione (e magari della conseguente riduzione dei costi) di quanto già ora è disponibile, anche se ancora di nicchia o ancora in fase di sviluppo.
Il vantaggio è poi che la generazione che sarà anziana nel 2048 è cresciuta immersa nelle tecnologie e quindi dovrebbe avere meno difficoltà degli anziani d’oggi a utilizzarle oltre che ad accettarne l’invasiva presenza.
Tra le tecnologie che si potrebbero ritrovare nelle “case per nonni”:
- un maxi schermo, a comando vocale, collegato al telefono per poter facilmente parlare e vedere amici e parenti. Questo permetterebbe di vivere meno la solitudine e permetterebbe ai familiari una forma discreta di controllo.
- sensori in bagno e in cucina che avvertono quando hai lasciato il rubinetto aperto o il gas acceso o la padella troppo tempo sul fuoco
- sensori sul pavimento che colgono un’eventuale caduta dell’anziano allertando subito i parenti dell’anziano.
- il telefonino servirà anche a misurare e tenere sotto controllo il battito del cuore.
- un piccolo distributore automatico di medicine, come una macchinetta del caffè, che suona quando è il momento di prendere la pastiglia e mette in mano all’anziano la medicina giusta nella quantità giusta, senza errore.
Qui un disegno che mostra la casa per anziani del futuro (con spiegazioni in inglese).
Qui un articolo di Repubblica su questo tema.
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