Cambiamenti in vista per il servizio civile nazionale.
Il consiglio dei ministri del 3 settembre ha approvato uno schema di disegno di legge che dà l’incarico al governo stesso di preparare un testo unico sul servizio civile nazionale, cioè una nuova legge che riorganizzi e aggiorni e in qualche parte innovi quanto stabiliscono le leggi preesistenti. A partire dalla legge 64/01 che ha istituito il servizio civile com’è ora.
Di mezzo c’è stato anche l’intervento della Corte Costituzionale che con sentenza del 2004, ha stabilito che anche le attività di impegno sociale non armato rientrano nel principio stabilito dall’art.52 della Costituzione. Quanto sancito dalla Corte va recepito nella legislazione italiana.
Il disegno di legge è stato curato dal sottosegretario Carlo Giovanardi.
La legge che il governo dovrà in futuro approvare su delega del Parlamento avrà tra i suoi compiti, spiega il comunicato del Governo, quelli di ripartire adeguatamente la materia fra i livelli di governo statale, regionale e provinciale; delineare lo status del giovane impegnato nel servizio; rivedere l’orario, articolandone la durata.
Negli anni le adesioni dei giovani al servizio civile sono fortemente cresciute, soprattutto al sud. Puo’ succedere dunque che al sud ci siano più giovani che chiedono di partecipare che progetti di servizio civile degli enti mentre al nord può succedere che ci siano più progetti che aspiranti volontari. Per questo la riforma prevede la mobilità interregionale, cioè che i giovani prestino servizio civile anche in regioni diverse dalla propria.
Il disegno di legge prevede anche cambiamenti nel sistema di accreditamento degli enti e di valutazione dei progetti, dando criteri di priorità a favore di quei progetti finalizzati all’assistenza a categorie di persone particolarmente svantaggiate.
Una volta formulato, il disegno di legge verrà poi sottoposto al parere della Conferenza Stato – Regioni.
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