Cambiano le regole per la nomina dei direttore generali, sanitari, amministrativi e socio sanitari di Asl e Aziende ospedaliere e universitarie. Lo stabilisce un decreto legislativo in applicazione della legge delega sulla Pubblica Amministrazione, legge 124/2015, approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri.
La principale novità è la costituzione di un elenco nazionale, presso il Ministero della Salute, dei soggetti idonei a ricoprire l’incarico di direttore generale (o commissario) delle Asl, Ao e degli altri enti del Ssn, da aggiornare ogni due anni. A stilare l’elenco sarà una commissione di cinque esperti. Requisiti minimi per far parte dell’elenco: meno di 65 anni, laurea, formazione specifica su sanità pubblica e di organizzazione e gestione sanitaria, almeno cinque anni di esperienza come dirigente. I presidenti delle Regioni potranno nominare direttori solo tra iscritti all’elenco nazionale. Il decreto definisce nel dettaglio la procedura per la nomina e le altre regole al riguardo.
Ad ogni direttore generale neo nominato, stabilisce il decreto, le Regioni assegnano obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi ed obiettivi di trasparenza: dopo due anni la verifica, e se gli obbiettivi non sono stati raggiunti, la risoluzione del contratto del direttore generale. Che può arrivare anche prima, in caso di grave disavanzo o violazioni di legge.
Entro 120 giorni dall’entrata in vigore di questo decreto legislativo dovranno arrivare ulteriori decreti e accordi per regolamentazioni specifiche.
Il direttore generale sceglie i suoi direttori amministrativo, sanitario e sociosanitario in elenchi regionali, compilati da commissioni, da aggiornare ogni due anni.
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