Il decreto commissariale 26/2016 dei commissari per la sanità della Regione Calabria stabilisce (finalmente, e dopo lunga battaglia delle associaizioni) una adeguata remunerazione per le prestazioni sociosanitarie e sanitarie fornite dagli enti.
Ma la Regione non ha adeguato il budget alle nuove tariffe. Quindi il budget copre meno prestazioni (a tariffe adeguate) di quanto facesse prima: di fatto abbatte le prestazioni del 10%.
E se calano le prestazioni cala, inevitabilmente, il numero di operatori necessari.
Si perderanno posti di lavoro e si perderà assistenza sanitaria.
Lo hanno ricordato Uneba Calabria e le altre associazioni datoriali ai sindacati regionali nell’incontro di lunedì 11. Leggi il comunicato stampa integrale.
I sindacati avranno oggi martedì 12 incontri con Prefetto, Regione e Commissari; se non avranno esito, organizzeranno forme di protesta contro “gli effetti devastanti per la Calabria di questa gestione della sanità”.
In questo caso, si legge nel comunicato congiunto UNEBA, ARIS, ANASTE, AIOP AGIDAE, “le associazioni di categoria sono pronte a sostenere le iniziative che verranno assunte dai Sindacati, perché -come si è sottolineato durante la riunione- in questo momento non si discute dei diritti dei datori di lavoro o dei diritti dei lavoratori, ma sono in ballo i diritti di tutti i cittadini calabresi”.
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