Assumi un lavoratore extracomunitario.
“Sono regolare”, ti dice.Poi si scopre che invece era irregolare.
Chi ci va di mezzo?
Anche tu, datore di lavoro.
”Ma non lo sapevo”, ti difendi.
Problema tuo, risponde la Giustizia. Avresti dovuto controllare il permesso di soggiorno.
Conferma questa impostazione la sentenza della Corte di Cassazione 32934 del 31 agosto 2011.
La prima Sezione Penale della Cassazione ha affermato infatti la responsabilità penale del datore di lavoro che, in buona fede, assume un lavoratore extracomunitario non in regola con il permesso di soggiorno.
A detta della Cassazione, infatti, il datore di lavoro deve sempre verificare la regolarità del documento e non “fidarsi” di ciò che gli viene detto dal lavoratori.
Se si fida e non pretende di vedere il permesso di soggiorno, non potrà poi invocare a sua discolpa la buona fede – “non lo sapevo” – in caso di inesattezza o insussistenza delle affermazioni del cittadino extracomunitario.
Lo stesso principio era già stato affermato dal pronunciamento della Cassazione n. 37409 del 25/10/2006.
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