La non autosufficienza riguarda il 5,5% degli italiani, ed in particolare il 2,4% è colpito da “confinamento”, cioè è costretto a letto o su sedia a rotelle.
Le famiglie con almeno un membro con limitazioni funzionali hanno avuto una spesa sanitaria privata di 4,6 milioni nel 2014. Per le sole famiglie con una persona in condizione di “confinamento” la spesa sanitaria privata è di 2,7 milioni.
Sono alcuni dei dati del rapporto “Il ruolo della sanità integrativa nel servizio sanitario nazionale tutelare la buona salute di tutti: la funzione della sanità integrativa” del Censis con Rbm Salute, presentato allo Welfare Day del 9 giugno a Roma.
L’ipotesi formulata dal Censis è che le famiglie con persone con limitazioni funzionali spendano, di tasca propria, il 40% in più della media delle famiglie italiane, e le famiglie con persone in stato di confinamento spendano il 75% in più.
Più del 40% delle famiglie che sostengono almeno una spesa privata per prestazioni sanitarie per non autosufficienti ha speso più di 400 euro.
Ecco alcuni altri dati del Rapporto, tratti dal comunicato stampa Censis
Aumenta di un miliardo tra 2013 e 2014 la spesa sanitaria privata delle famiglie (cosiddetta out of pocket), da 32 a 33 miliardi. Mentre la spesa sanitaria pubblica supera i 110 miliardi di euro.
Il 63,4% degli intervistati si dichiara insicuro rispetto alla copertura sanitaria futura (il 77,1% al Sud, il 74,3% delle famiglie monogenitoriali, il 67% delle coppie con figli).
Il 54% degli italiani indica come priorità del welfare la riduzione delle liste di attesa (il 62,6% dei 29-44enni, il 59,1% dei residenti al Sud).
Peggiora la situazione media delle liste d’attesa. Pagare diventa per tutti, anche per le persone con redditi bassi, la condizione per accedere alla prestazione in tempi realistici. Puglia e Campania sono le due regioni in cui è più alto il ricorso agli specialisti privati.
Oltre 4 milioni di italiani si sono sottoposti a trattamenti di riabilitazione nell’ultimo anno. Con riferimento all’ultimo ciclo terapeutico, il 54% ha pagato per intero, il 16% ha pagato il ticket e il 30% era esentato. Anche tra le persone a basso reddito il 27,3% ha pagato per intero la prestazione. Il costo medio è di 37 euro per una prestazione di riabilitazione motoria nel privato (con soli 4 giorni di attesa) e di 7 euro di ticket (ma con un mese di attesa). Stando così le cose, 1,5 milioni di italiani hanno rinunciato a fare la riabilitazione (di questi, 934.000 perché costava troppo).
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