L’esperienza che professionisti e organizzazioni degli enti Uneba Lombardia hanno maturato dedicandosi al servizio ad anziani non autosufficienti o persone con disabilità li dota delle competenze necessarie per la sfida della cronicità: cioè a prendersi in carico persone fragili, spesso con più patologie contemporaneamente, che necessitano di interventi sia di ambito sociale che sanitario per periodi anche lunghi.
E’ il messaggio emerso da “La presa in carico della persona con patologia cronica e/o fragile – La prospettiva per la continuità assistenziale di Uneba Lombardia”, convegno organizzato da Uneba Lombardia venerdì 18 ottobre all’abbazia di Mirasole a Opera, Milano.
MASSI: LA QUALITA’ PORTATA DAGLI ENTI UNEBA MERITA RICONOSCIMENTO
“Due anni fa- ha detto il presidente nazionale Uneba Franco Massi – noi enti del sociosanitario abbiamo accettato la sfida di partecipare al progetto cronicità in Lombardia. Gli enti Uneba, singolarmente o in alleanza con altri enti, si sono attrezzati per offrire l’accesso al nuovo servizio agli utenti cronici. Ora la Regione Lombardia dovrebbe riconoscere concretamente l’apporto di qualità nella rete dei servizi garantito sul territorio dalle strutture”.
Gli enti Uneba, ha aggiunto il presidente Uneba Lombardia Luca Degani, sono pronti a proseguire la trasformazione in centri multiservizi per anziani, anche perché dispongono degli spazi necessari per offrire i servizi. Un esempio? Con il mutare dell’utenza (più anziana e più fragile) sono cambiate le modalità di utilizzo delle palestre delle Rsa, che ora possono aprire anche all’utenza del territorio.
Il Gruppo Cronicità di Uneba Lombardia ha presentato i risultati di un questionario tra gli enti Uneba Lombardia sulle scelte in materia di cronicità.
Al convegno hanno presentato i propri modelli di presa in carico della cronicità, tra gli altri, Fondazione Restelli (vedi le slide) e Fondazione Sacra Famiglia (vedi le slide).
Presenti al convegno, a proseguire il dialogo costante di Regione Lombardia con Uneba, gli assessori regionali Giulio Gallera (welfare) e Stefano Bolognini (politiche sociali). Tra i relatori anche Giacomo Bazzoni di Agenas.
I rappresentanti degli Ordini delle Professioni Infermieristiche sono intervenuti sul ruolo dell’infermiere come case manager, sulle competenze dell’infermiere secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità e sul rapporto tra infermieri e cronicità, con le proposte dell’Ordine in merito.
FORMAZIONE ALLA CRONICITA’ CON UNEBA
La qualità della presa in carico parte dalla qualità dei professionisti che vi si dedicano. Per questo Uneba Lombardia ha raccontato al convegno, con la presidente della Commissione Formazione Paola Cattin, la determinazione a costruire un percorso formativo specifico sulla cronicità integrato, cioè rivolto tanto a medici quanto a infermieri. L’idea è un corso di 7 fine settimana in un anno, di taglio molto più pratico rispetto ai master universitari, incentrato sul modello lombardo di presa in carico della cronicità, e articolato in 3 aree: tecnico-professionale, legislativa e relazione & comunicazione.
Uneba cerca partner e interlocutori per realizzare il percorso: positivi riscontri sono arrivati dal dialogo, al convegno, con Stefania Pace e Paolo Boldini, presidente e vicepresidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Brescia; Roberto Stella, presidente dell’Ordine dei medici di Varese; Fiorella Fabrizio, vicepresidente nazionale Cnai.
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Tra gli intervenuti, il presidente Uneba nazionale Franco Massi e il presidente Uneba Nazionale Luca Degani
La messa nell’Abbazia di Mirasole celebrata da Mons. Paolo Martinelli, Delegato della Conferenza Episcopale Lombarda per la Pastorale della Salute.
fotografie di Walter Gabelli
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