La Regione Veneto approva modifiche alla legge regionale 22/02 sull’accreditamento.
Il consiglio regionale ha infatti detto sì, con 51 voti favorevoli e due contrari, il 28 gennaio 2014, al testo presentato da Leonardo Padrin del Pdl, su “Disposizioni in materia di promozione della qualità dell’assistenza sanitaria, sociosanitaria e sociale”. Ecco la nuova legge.
La legge riguarda anzitutto gli ambulatori privati, presenti in maniera eterogenea in Veneto. Si prevede – come spiega il comunicato stampa del consiglio regionale – che la Regione possa accreditare nuovi soggetti erogatori di prestazione ambulatoriale, in base a criteri di accessibilità, qualità degli standard, appropriatezza delle prestazioni, che saranno definiti dalla Giunta. Entro il 30 aprile di ogni anno i soggetti interessati presentano domanda di accreditamento, entro il 30 novembre la giunta adotta i relativi provvedimenti.
Saranno poi i direttori generali delle singole Ulss a siglare gli accordi contrattuali (triennali) di acquisto delle prestazioni, nel rispetto della programmazione regionale, del fabbisogno territoriale e del budget assegnato.
Anche il Pd approva la legge. “Si tratta – ha dichiarato Claudio Sinigaglia – di una legge che definisce certezze sull’accreditamento e soprattutto finalmente prevede accordi contrattuali sia per quanto prevede le prestazioni di specialistica ambulatoriale, sia per i servizi diurni e residenziali per disabili”
Proprio Sinigaglia ha proposto l’emendamento, poi approvato, in cui si dice che gli accordi contrattuali dei servizi sociosanitari residenziali e semiresidenziali sono stipulati (secondo lo schema tipo di contratto) da ciascuna Ulss con i soggetti accreditati che applicano la tariffa/retta regionale di riferimento. In attesa dell’individuazione di questa tariffa/retta gli accordi vengono fatti dalle Ulss con i soggetti accreditati presenti nel territorio e inseriti nella programmazione dal Piano di Zona.
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