Uneba Sardegna è da tempo impegnata a portare all’attenzione della Regione le richieste e le necessità degli enti associati. In particolare delle rsa, che devono gestire anziani ad alto carico assistenziale e questo richiede una forte presenza di personale sanitario. Di conseguenza elevate sono le spese per il personale, e anche gli altri costi, come le strutture Uneba ben sanno, continuano a crescere. Ma a fronte di questa situazione, le tariffe pagate dalla Regione sono ferme dal 2006.
Un’occasione importante per far sentire la voce di Uneba, cioè delle strutture associate, è stata martedì 8 maggio, quando si è svolto un incontro bilaterale tra Uneba Sardegna, rappresentata dal presidente Bruno Vacca, e l’assessore della Regione Sardegna, Simona De Francisci, responsabile di sanità e politiche sociali.
Inoltre giovedì 17 maggio si è riunito il tavolo tecnico regionale incentrato sulla definizione delle nuove linee di indirizzo per le rsa, con particolare riguardo all’aggiornamento delle tariffe. Al tavolo partecipano, oltre alla Regione Sardegna, Uneba Sardegna, Fondazione Stefania Randazzo (che è anche associato Uneba) e Aiop.
Nel frattempo l’assessorato regionale a sociale e sanità segnala che “per la prima volta tutti i soggetti, con Regione e Università in testa, dialogano e sono coinvolti nella predisposizione del Piano di investimenti che riguarderà il distretto accademico-sanitario di Cagliari e della sua area vasta (…) Si sta ragionando in termini di distretto per l’integrazione dei vari servizi oggi dislocati tra città e hinterland (…). Parliamo di un Piano di investimenti che può contare su oltre 12 milioni di euro da spendere entro l’anno per il Blocco Q (oltre 7 milioni sono stati già spesi) e sui 40 milioni di fondi Fas per il Blocco R. Nel corso dei prossimi incontri questo strumento sarà sottoposto anche alla Asl 8 e all’Azienda Brotzu, per definire tutti insieme quali reparti e specialità saranno accolte nelle nuove strutture del Policlinico”.
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