Come annunciato, lunedì 28 febbraio si è svolta la manifestazione di protesta dei centri socio educativi associati ad Uneba Napoli, assieme alla rappresentanza della Sam, sotto Palazzo San Giacomo, sede dell’amministrazione comunale di Napoli, per protestare contro l’enorme ritardo nel pagamento delle rette e le promesse mancate a danno dei minori di cui le strutture si prendono cura.
Trovate qui sotto un servizio dedicato alla manifestazione, con interviste al segretario di Uneba Napoli Antonio Cicia e alle madri di alcuni dei bambini e ragazzi accolti nei centri associati a Uneba Napoli.
All’esasperazione per lo stato delle cose, con lo stesso futuro degli enti a rischio, s’è aggiunta la delusione: il sindaco di Napoli non ha ricevuto i manifestanti. S’è svolto solo un breve incontro con l’assessore alle finanze Michele Saggese. Da cui sono arrivate comunicazioni raggelanti: il pagamento di 2 mesi dei 26 di arretrati spettanti alle strutture, previsto per febbraio, slitterebbe a maggio, in coda a molti altri pagamenti dovuti dal Comune.
“Noi invece abbiamo chiesto – dice il presidente di Uneba Napoli Lucio Pirillo – che il consiglio comunale prenda atto che il nostro è un servizio necessario ed indispensabile".
All’emergenza per gli enti, messi sotto pressione dalle banche, si somma, soprattutto, l’emergenza per i ragazzi: se le strutture saranno costrette a chiudere, rischiamo di ritrovarci, da un giorno all’altro, con 2 o 3 mila minori per strada. E spesso si tratta delle strade dei quartieri e delle situazioni sociali più a rischio.
Una delegazione di Uneba Napoli va a presentare la situazione e a manifestare proprio questapreoccupazione nella serata di mercoledì 1 marzo al prefetto di Napoli Andrea De Martino.
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