“Integrazione socio-sanitaria – Le ragioni, le regioni, gli interventi” è il titolo di un libro appena pubblicato dall’editrice Maggioli. Lo ha scritto Luca Degani, avvocato e docente universitario, direttore generale della Fondazione Sacra Famiglia e vicepresidente di Uneba Lombardia, assieme a Raffaele Mozzanica, avvocato e collaboratore di due università.
Il testo consta di 214 pagine ed è in vendita a 24 euro.
Come già il titolo spiega, gli autori cercano di definire esattamente cosa è il socio-sanitario, terra di mezzo tra sanitario ed assistenziale, e perché i suoi confini così labili, la sua definizione così difficile.
Il testo affronta dapprima l’evoluzione storica della legislazione in materia di welfare e di integrazione socio-sanitaria per poi analizzare il fondamento costituzionale del sistema di garanzia dei diritti sociali (malgrado di “diritti sociali” la Costituzione non parli esplicitamente).
Quale il quadro normativo attuale sull’integrazione socio-sanitaria? La lunga analisi del libro dedica una attenzione particolare all’atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio sanitarie (decreto del Presidente del consiglio dei ministri del 14 febbraio 2001).
Il quinto capitolo è dedicato ai livelli essenziali: i Lea per il settore sanitario previsti dal d.lgs 502/92 e i Liveas per il settore sociale, previsti dalla l. 328/00. Sia il settore sociale che quello sanitario – e quindi anche il socio-sanitario alla loro intersezione sono interessati dalla programmazione, altro tema approfondito dal libro.
Degani e Mozzanica trattano infine dell’organizzazione dei servizi tra Asl, ente locale e non profit, per lasciare all’avvocato Marco Ubezio la sezione su “Competenze, prese in carico e oneri finanziari”.
Scrivono in conclusione gli autori: “le persone che vivono ogni giorno la fragilità e la malattia ci insegnano (…) che oltre al bisogno esiste una componente più nascosta di desiderio a cui la sola prestazione socio-sanitaria non può dare risposta, se non riempita anche di una relazione socio-sanitaria. Riletta sotto questa luce, l’integrazione si profila come esigenza ineludibile per dare coerente risposta a bisogni e accoglimento dei desideri dell’anziano, del disabile, del malato terminale”.
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