Giovedì 22 febbraio il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti e il sottosegretario Luigi Bobba hanno insediato il Consiglio nazionale del Terzo settore istituito dalla legge di riforma n. 106/2016 e dal successivo decreto n. 117/2017, dando così vita al primo organismo rappresentativo degli oltre 300 mila organismi operanti, senza fini di lucro, in attività di finalità generali.
Per l’Uneba fanno parte del Consiglio, ed erano presenti, il presidente onorario Maurizio Giordano, in qualità di membro effettivo, e Luca Degani, in qualità di esperto.
Insediato il Consiglio Nazionale del #TerzoSettore: sarà un vero partner nell’attuazione della riforma https://t.co/Z31GMeUwye pic.twitter.com/ifvVVPAzib
— Ministero Lavoro (@MinLavoro) 22 febbraio 2018
Riunione di insediamento del Consiglio Nazionale del Terzo Settore – 22 febbraio 2018 #terzosettore@ministerolavoro pic.twitter.com/hvRg8eD7fz
— Luigi Bobba (@LuigiBobba) 23 febbraio 2018
Dopo l’introduzione dei rappresentanti del Governo e del direttore generale Lombardi, il nuovo Consiglio ha approvato il regolamento dei lavori, ha nominato Claudia Fiaschi – coordinatrice del Forum del Terzo settore – vice presidente vicaria del Consiglio ed ha affrontato il tema delle linee guida del bilancio sociale che dovrà essere adottato dagli enti di terzo settore con bilancio superiore a € 1.000.000, dalle imprese sociali e dai Centri di servizio per il volontariato.
Su questo tema sono state sollevate diverse perplessità rispetto a un modello eccessivamente invasivo, si è raccomandato uno stretto coordinamento con le Regioni per evitare duplicazioni e contraddizioni e si è chiesta una ragionevole scaletta temporale che consenta agli enti di adeguare le proprie procedure.
“L’insediamento del Consiglio è un importante evento – ha dichiarato Giordano – perché abbiamo, per la prima volta nella lunghissima storia dell’associazionismo, una sede di confronto e proposta, con specifiche importanti competenze, e di interlocuzione formale e continuativa con il Governo. Un’ulteriore sfida per l’UNEBA quale rappresentante e testimone delle libere istituzioni operanti nei settori socioassistenziali, sociosanitarie e socioeducative nella loro quotidiana attività al servizio delle persone e famiglie.”
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