Comunicato del consiglio regionale, 30 giugno
All’indomani della presentazione a Palazzo Ferro Fini della Giunta e del relativo programma da parte di Luca Zaia, Claudio Sinigaglia (consigliere Pd che nella scorsa legislatura ha ricoperto la carica di vice-presidente della Commissione Sanità) ha rilasciato questa dichiarazione: “Il sociale nel Veneto ha avuto un’altra brutta sorpresa visto che Zaia ha frantumato le deleghe che costituivano il sociale attribuendo la non autosufficienza – 721 milioni di euro – alla sanità e la gestione delle scuole paritarie – 42 milioni di euro – all’istruzione. Cosa resta dunque al sociale dopo questa frammentazione? Qualche briciola… forse una decina di milioni. Soprattutto lascia perplessi e inquieti il fatto che la disabilità, la domiciliarità, la fragilità e la non autosufficienza vengono gestiti dall’assessorato alla sanità! Mi chiedo: come farà il nuovo assessore al sociale, Manuela Lanzarin, ad avere la delega agli anziani e ai portatori di handicap e non avere le risorse necessarie, visto che il fondo per la non autosufficienza è gestito dalla sanità?” Il giudizio finale di Sinigaglia risuona come un campanello d’allarme: “Il programma presentato ieri in Consiglio sembrerebbe dimostrare che siamo all’inizio di un processo di vera e propria sanitarizzazione del sociale! A rischio oggi c’è il modello veneto dell’integrazione socio-sanitaria, con conseguente declassamento del direttore del sociale ridotto a semplice collaboratore del direttore sanitario. Se questa visione sarà confermata dalla Giunta, si prospetta ancora una volta per i cittadini veneti una programmazione socio-sanitaria confusa ed incerta, dove il sociale ancora una volta viene ridotto ad un ruolo marginale, con gravissime ripercussioni sull’organizzazione sulla qualità dei servizi”.
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