Ecco la bozza del primo Piano Nazionale della Cronicità che il Ministero della Salute ha approvato e trasmesso alla Conferenza Stato Regioni in vista della sua definitiva approvazione.
Il Piano nazionale della cronicità, in attuazione del Patto per la salute 2014-2016, disciplina le modalità di assistenza e tutela dei pazienti affetti da malattie croniche. Secondo il Ministero, circa il 70-80% delle risorse sanitarie nei paesi avanzati è oggi speso per la gestione delle malattie croniche.
Come ricorda questo articolo del Sole24Ore Sanità
- nel 2013 si dichiarava affetto da almeno due malattie croniche il 48,7% delle persone tra i 65 e i 74 anni e il 68% degli over 75
- Calabria e Basilicata sono le regioni in cui è più bassa la percentuale di cronici che si considerano in buona salute
- tra gli over 65 si concentra il 60% della spesa farmaceutica territoriale
- la spesa pro capite di un assistito maggiore di 75 anni è 11 volte superiore a quella di una persona tra 25 e 34 anni.
Altri dati arrivano da Quotidianosanità:
- quasi un terzo delle visite generiche e specialistiche è a chi ha più malattie croniche
- in Lombardia nel 2013 il rapporto tra la spesa sanitaria pro capite di un paziente non cronico e la spesa pro capite di un paziente con 4 patologie croniche è stata di 1 a 21,5
- la spesa della Lombardia per le malattie croniche è aumentata dal 2005 al 2013 del 36%.
Tra gli obbiettivi dichiarati dal Piano:
- forte integrazione tra l’assistenza primaria e le cure specialistiche
- continuità assistenziale
- ingresso quanto più precoce della persona con malattia cronica nel percorso diagnostico-terapeutico multidisciplinare
- potenziamento delle cure domiciliari e la riduzione dei ricoveri ospedalieri, anche attraverso la tecnoassistenza
- modelli assistenziali centrati sui bisogni “globali” del paziente e non solo clinici.
Tra le dieci malattie croniche sulle quali il Piano detta linee di indirizzo specifiche c’è anche il morbo di Parkinson.
Anche sul Piano nazionale cronicità si concentrerà l’attenzione di Uneba ed in particolare della sua Commissione per l’integrazione sociosanitaria.
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