Lo scorso 29 novembre la Regione Puglia ha sottoscritto il Piano di rientro e di riqualificazione per il sistema sanitario regionale 2010-2012.
L’accordo tra Regione e governo italiano prevede che sarà possibile assegnare alla Regione Puglia la riattribuzione dei maggiori finanziamenti degli anni passati in sede di verifica del rispetto degli adempimenti regionali. Questo è possibile grazie alla finanziaria 2010 che ha concesso un’ulteriore proroga a quelle Regioni che avrebbero già dovuto sottoscrivere i Piani di rientro entro il 31 dicembre 2009.
I tagli previsti dal Piano: chiusura o riconversione di 18 ospedali, eliminazione di 2250 posti letto entro fine 2012, blocco del turnover per il personale.
Come leggiamo qui, “il miglioramento dell’appropriatezza organizzativa (per la sanità pugliese) focalizza l’attenzione sul trasferimento di oltre 150.000 ricoveri in setting assistenziali alternativi al ricovero, maggiormente adeguati alle esigenze dei pazienti e con un minor costo per la collettività, secondo il seguente schema:
- trasformazione dal 10 al 15% dei ricoveri per acuti in ricoveri in lungodegenza o riabilitazione;
- trasformazione dal 35 al 40% dei ricoveri in assistenza sostitutiva nell’ambito di RSA, Hospice;
- trasformazione dal 45 al 50% in attività ambulatoriale, Day Services, o in prestazioni da effettuarsi nell’ambito di case della salute”.
Qui il commento del presidente della Puglia Nichi Vendola.
Qui i Piani di rientro delle altre nove Regioni che li hanno sottoscritti dal 2007 a oggi e cioè, in ordine alfabetico: Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia
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