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Permessi elettorali per le elezioni del 25 maggio 2014

Domenica 25 maggio 2014 gli elettori saranno chiamati alle urne per esprimere il proprio voto per rinnovare il Parlamento europeo per i prossimi 5 anni. Nella stessa occasione circa 4.000 Comuni dovranno rinnovare i rispettivi Consigli comunali, tra i quali alcuni capoluoghi di provincia. Sono inoltre interessate al rinnovo delle assemblee elettive le Regioni Piemonte e Abruzzo.

Regime dei permessi elettorali

Orari delle votazioni e scrutini

Le elezioni si svolgeranno dalle 7 alle 23 di domenica 25 maggio.

Le operazioni di scrutinio per le elezioni amministrative e regionali inizieranno lunedì 26 maggio alle 14.

Le operazioni di scrutinio delle schede per il Parlamento europeo avranno inizio alle 23 della domenica della votazione, al termine delle operazioni di voto e di riscontro dei votanti e devono svolgersi senza interruzioni ed essere portate a termine entro 12 ore dal loro inizio.

Lavoratori impegnati ai seggi

I lavoratori dipendenti impegnati nello svolgimento delle operazioni elettorali in qualità di componenti dei seggi hanno diritto ad un particolare trattamento economico – normativo, disciplinato dall’art 11 della legge n. 53/1990 e dall’art. 1 della legge n. 69/1992, che prevede assenza dal lavoro e recupero della giornata di riposo trascorsa ai seggi.

Funzioni riconosciute

I permessi sono riconosciuti per le seguenti funzioni:

  • presidente e vicepresidente di seggio
  • segretario;
  • scrutatori;
  • rappresentanti di lista, gruppo, di partiti o dei comitati promotori in caso di referendum.

Disciplina dei permessi

1) i giorni considerati lavorativi (per esempio lunedì, oppure anche il sabato se considerato lavorativo dal Ccnl applicato, com’è il caso di Uneba) devono essere retribuiti con la normale retribuzione come se il lavoratore avesse prestato normalmente l’attività lavorativa: si considera cioè in una sorta di permesso retribuito

2) i giorni festivi o non lavorativi (di norma la domenica ma in alcuni casi anche il sabato) danno diritto ad una quota di retribuzione aggiuntiva rispetto alla normale oppure a giorni di riposo compensativi. Il lavoratore deve accettare l’eventuale rifiuto a fruire del giorno di riposo.

Pertanto, se i giorni impegnati al seggio sono festivi oppure non lavorativi si ha diritto, in linea generale, ad 1/26 di retribuzione in aggiunta per ogni giorno, oppure alternativamente alla scelta di un giorno di riposo compensativo. Le modalità di fruizione del riposo non sono precisate dalla legge, pertanto andranno concordate tra lavoratore e datore di lavoro e il giorno di riposo dovrà essere fruito in linea di massima salvaguardando le esigenze organizzative e produttive, entro un arco temporale molto ristretto, in quanto lo stesso ha natura compensativa del mancato riposo settimanale.

Per quanto riguarda la giornata lavorativa (senz’ altro il lunedì) la stessa, come già anticipato, sarà retribuita normalmente come se il lavoratore assente avesse comunque prestato la propria attività lavorativa.

Casi pratici

Dato il descritto quadro generale,vediamo in concreto a quali tipi di permesso avranno diritto i lavoratori subordinati impegnati nelle operazioni di voto nelle giornate destinate alle operazioni ai seggi nel prossimo turno di elezioni amministrative ed europee:

1) per i giorni lavorativi trascorsi al seggio (sabato 24 maggio, se lavorativo, lunedi 26 maggio) spetta la normale retribuzione pari ad 1/26 per ognuna delle due giornate come se il lavoratore avesse lavorato; analoghe considerazioni valgono per l’eventuale turno di ballottaggio (8 giugno);

2) per i giorni festivi (domenica 25 maggio) e non lavorativi e cioè sabato 24 maggio (quando è considerato tale dal Ccnl) spetta in alternativa o una retribuzione aggiuntiva pari a 1/26 rispetto a quella normale o il diritto ad un riposo compensativo retribuito la cui fruizione dovrà essere concordata tra le parti considerando le esigenze organizzative aziendali.

3) qualora l’impegno al seggio per gli scrutatori dovesse prolungarsi oltre le ore 24 di lunedì 26 maggio, si applicherebbe il principio giurisprudenziale secondo cui il lavoratore ha diritto ad un giorno di assenza dal lavoro con diritto alla normale retribuzione (Pret. Torino 2 settembre 1998 – Trib. Torino 20 marzo 1999 e Cass. n. 5695/2002).  In definitiva quando il lavoratore protrae la sua permanenza al seggio per alcune ore del giorno successivo alla chiusura dei seggi avrà diritto non a compensazioni o a indennizzi di quelle ore, ma all’assenza retribuita di tutta la giornata.

4) Venendo a quest’ultima tornata elettorale, la novità sta nella concentrazione delle votazioni in un solo giorno (le amministrative si svolgevano in due giorni prima del 2014) e con la successione cronologica delle operazioni di voto già stabilire dal Ministero dell’interno. Occorre quindi distinguere:

* se nel seggio si svolgono solo le elezioni europee, subito dopo la chiusura, si procederà allo scrutinio delle schede e si andrà oltre le ore 24. Ciò comporterà che la giornata del lunedì dovrà essere considerata come di assenza retribuita da parte del datore di lavoro;

* se nel seggio c’è contemporaneità di amministrative e regionali con europee, dopo la chiusura alle ore 23 si inizierà lo spoglio delle schede per le europee fino a notte inoltrata. Gli scrutatori dovranno poi ripresentarsi al seggio per le ore 14 per lo spoglio delle schede delle amministrative e delle regionali. La giornata del lunedi quindi come assenza retribuita spetta sia per la protrazione dello spoglio oltre la mezzanotte della domenica, sia per il fatto che l’impegno al seggio è già di per sé previsto da una disposizione amministrativa. Le operazioni per le elezioni amministrative nonché regionali si concluderanno ragionevolmente nel corso della giornata del lunedi. Questo andamento non determina un diritto del lavoratore/scrutatore ad un giorno di riposo al martedi.

* in tutti i casi predetti la retribuzione erogata dal datore di lavoro sia nelle giornate festive o non lavorative, sia per quelle lavorative è considerata retribuzione a tutti gli effetti sia contributivi che fiscali e di conseguenza sarà assoggettata sia a contributi che a imposte.

Adempimenti del lavoratore

In assenza di una regolamentazione normativa e contrattuale il lavoratore nominato presidente, scrutatore o rappresentante di lista, deve assolvere in ogni caso ad una serie di adempimenti in base a principi cli correttezza e buona fede che ispirano il rapporto di lavoro, quali:

1) preavvertire il proprio datore di lavoro della sua assenza, consegnandogli copia della convocazione inviatagli dal competente ufficio elettorale. Tale onere deve essere assolto con anticipo, in modo da permettere al datore di lavoro di organizzarsi di conseguenza

2) ultimate le operazioni di voto, deve consegnare sempre al datore di lavoro copia della documentazione attestante, in modo esplicito, la funzione svolta presso il seggio elettorale, in particolare:

  • per scrutatori e segretari: la nomina del Comune o del presidente di seggio se trattasi di provvedimento di urgenza e dichiarazione successiva a cura del presidente che attesta la presenza al seggio (corredata da orario iniziale e finale delle operazioni);
  • per presidenti di seggio: il decreto di nomina e dichiarazione (vistata dal vicepresidente) che comprovi giorno e ora di inizio delle operazioni presso i seggi;
  • rappresentanti di lista: il certificato redatto dal presidente di seggio che attesta l’esecuzione dell’incarico ricevuto dalla lista e recante l’orario di presentazione al seggio e quello conclusivo delle operazioni di spoglio dell’ultimo giorno. Particolare attenzione va posta dai rappresentanti di lista per i documenti giustificativi da presentare al rientro dal seggio elettorale. Esiste infatti la facoltà per il rappresentante di lista di presentarsi la domenica mattina, invece che il sabato, perciò il certificato deve portare menzione specifica dell’accreditamento nella giornata di sabato, altrimenti il sabato non viene considerato.

Permessi per recarsi a votare

I lavoratori che lavorano in un comune diverso da quello di residenza dove hanno diritto al voto, hanno il diritto di chiedere al proprio datore di lavoro i permessi necessari per partecipare alle consultazioni elettorali.

Salvo diverse previsioni dei contratti collettivi nel settore privato la questione non è regolamentata e quindi, fermo restando l’obbligo del datore di lavoro di acconsentire all’ assenza, le modalità vanno concordate tra le parti (ferie, RoL, permessi a recupero, non retribuiti, Banca –ore ecc.).

Turno di ballottaggio

L’eventuale turno di ballottaggio per le comunali è fissato per domenica 8 giugno.

3 Comments

  1. l’eventuale prestazione economica (1/126) è a totale carico del datore di lavoro oppure questi la rigira allo stato o all’inps compensandola con altri tributi?
    Graziea chi vorrà rispondermi

  2. ma se un dipendente è in ferie e viene chiamata come scrutatore, ha sempre diritto ai permessi o vengono scalare le ferie?


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