Il metodo Mapo funziona. Ha piena validità scientifica. Può servire a valutare il rischio connesso alla movimentazione manuale degli anziani ospiti nelle strutture e quindi aiutare a ridurre questo rischio.
La conferma della validità del metodo Mapo, proposto dall’Unità Epm dell’Irccs Ca’Granda del Policlinico di Milano, arriva da un saggio pubblicato sul numero di gennaio e febbraio 2012 di “La medicina del lavoro”.
Lo trovate qui o anche qui sotto: si intitola “Screening del rischio da movimentazione manuale pazienti con metodo Mapo” e lo hanno curato Natale Battevi ed Olga Menoni dell’Irccs Ca’ Granda del policlinico di Milano e Enrique Alvarez Casado.
“I risultati dello studio – si legge nella conclusione dell’abstract- indicano che il metodo proposto, “MAPO screening”, può costituire uno strumento utile nella stima del rischio da movimentazione manuale pazienti”.
Per verificare l’efficacia del metodo Mapo è stata studiata la relazione tra il suo utilizzo e il verificarsi di casi di lombalgia acuta.
La sperimentazione è stata realizzata su 411 oss in 31 reparti di 10 strutture per anziani associate ad Uneba Veneto.
Si dimostra quindi azzeccata la scelta di Uneba Veneto di partecipare alla sua sperimentazione. E l’impegno per adottarlo delle strutture per anziani o disabili associate si dimostra una strategia efficace per migliorare le condizioni di lavoro del personale ed il servizio alle persone accolte.
Uneba Veneto aveva dedicato alla presentazione del metodo Mapo un convegno in cui aveva illustrato la sperimentazione in corso. In seguito è stato realizzato anche un corso di formazione per l’applicazione del metodo.
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