Più certezze dalle istituzioni pubbliche, più collaborazione tra le singole iniziative private e le loro associazioni di categoria. Anche in vista dell’unificazione dei contratti collettivi.
Questa la ricetta per il futuro dell’assistenza ai più deboli propugnata da Uneba. La ha evidenziata il vicepresidente nazionale Uneba, il lombardo Franco Massi, intervenendo alla tavola rotonda “Uscire dalla crisi: long term care, integrazione sociosanitaria, clinical risk management” mercoledì 19 novembre 2014 all’interno del Forum sulla Non Autosufficienza di Bologna.
“I settori sociale, assistenziale e sanitario – sottolinea Massi – non hanno più i confini netti di un tempo: nelle prestazioni c’è sempre maggiore integrazione, e per garantire la continuità sanitaria e assistenziale serve integrazione con il territorio.
Siamo in un momento difficile, in cui agli enti vengono richieste dal settore pubblico sempre maggiori prestazioni, ma con una riduzione di risorse.
Noi enti e associazioni abbiamo bisogno di ricevere dalle istituzioni certezze normative, a partire dai Lea, ed economiche dalle istituzioni.
Sono necessarie per poter programmare il futuro, in particolare in questo momento di incertezze nelle dinamiche sociali ed economiche globali.
Oltretutto ci troviamo di fronte a normative molto diverse, nel nostro settore, tra regioni e regioni – oppure copiate da una regione all’altra, ma copiate male. Ciò emerge chiaramente dall’analisi che sta conducendo il Gruppo di lavoro sull’integrazione sociosanitaria di Uneba.
Ma se chiediamo certezze alle aziende sanitarie locali e alle Regioni, noi enti dobbiamo anche saper semplificare al nostro interno. Per questo è importante aumentare le collaborazioni tra associazioni del settore. Anche in vista di una unificazione tra i contratti collettivi, per la quale un punto di partenza potrà essere il contratto Uneba, vista la grande rappresentatività della nostra associazione”.
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