La Regione Liguria avvia la sperimentazione della “dote di cura” a partire dal 1 settembre 2014. L’obbiettivo è per favorire la permanenza a domicilio di persone con grave disabilità. La decisone arriva con la delibera “Non Autosufficienza- Interventi socio-assistenziali per il sostegno a domicilio di persone con disabilità grave e gravissima nell’ottica della Dote di Cura. Impegno € 2.813.000,00 a favore di FILSE S.P.A” del 25 luglio 2014 (attenzione: la delibera è stata pubblicata con le pagine in ordine inverso, dalla 14 alla 1)
La “dote di cura”, prevista dal Piano sociale integrato regionale 2013-2015, è – spiega il comunicato stampa della Regione Liguria – in pratica, un “budget di salute”, l’unità di misura delle risorse economiche, professionali e umane necessarie per innescare un processo che punta a ridare alla persona un percorso di vita indipendente, attraverso un progetto individuale terapeutico, riabilitativo, educativo ed assistenziale che il paziente potrà raggiungere insieme con la sua famiglia”.
Ci sono cioè dei pacchetti assistenziali personalizzati, che variano a seconda del fabbisogno del singolo, come sottolinea la stessa delibera.
La sperimentazione è a cura delle équipe integrate sociosanitarie distrettuali che stilano un PIA (piano individualizzato di assistenza) d’intesa con malato e famigliari.
Entro l 1° settembre 2014, la giunta si impegna ad approvare le disposizioni in merito alla costituzione del budget integrato sociosanitario e l’organizzazione del personale sanitario che dovrà far parte équipe integrate sociosanitarie distrettuali.
Nello stesso provvedimento c’è anche l’innalzamento da 10 mila a 12 mila euro del reddito Isee per accedere al Fondo non autosufficienza.
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