All’interno del convegno “Assistenza domiciliare, a che punto siamo?” Uneba ha previsto anche una sessione di dialogo con i sindacati in merito a questa possibile nuova frontiera per il contratto Uneba.
Sul tema si sono confrontati Ernesto Burattin, consigliere nazionale Uneba e capo delegazione Uneba per il rinnovo del Ccnl; Fabrizio Ferrari, Fisascat Cisl; Rossella Buccarello, Uil Fpl; Denise Amerini, Fp Cgil, con il coordinamento di Severino Cantamessa, presidente di Uneba Piemonte.
“La vostra controparte – ha detto il presidente Uneba Franco Massi rivolgendosi ai sindacati – come rappresentanti dei lavoratori sono le famiglie e gli assistiti, Uneba fa da mediazione, da supplente.
Nel nuovo contratto Uneba è fondamentale che ci siano riferimenti alla flessibilità per l’assistenza domiciliare, altrimenti il tutto non è sostenibile e lasciamo campo aperto a badanti di ogni tipo e non consentiamo a lavoratori bravi e preparati (come quelli Uneba) di intervenire nel mercato dell’assistenza domiciliare”.
Ernesto Burattin ha lanciato una proposta duplice ai sindacati:
- individuare in ambito Uneba un nuovo percorso per la formazione di chi opera nell’assistenza domiciliare, per far emergere questo lavoro e professionalizzarlo, che culmini nel conseguimento del titolo di operatore sociosanitario
- prevedere formazione specifica sull’assistenza domiciliare per il personale già in forza agli enti Uneba e che si dedica a questo servizio
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HO ASSISTITO A TUTTO IL CONVEGNO IN (PARTICOLARE IL TAVOLO RIFERITO AL CCNL TRA UNEBA E OO.SS. NAZIONALI) E PROPRIO PERCHE’ SVOLGENDO L’ATTIVITA’ DI CONSULENTE del LAVORO CONOSCO (da oltre 30 ANNI) IL MONDO DEL LAVORO CON TUTTE LE SUE REALTA’ IN TEMA DI OCCUPAZIONE E NORMATIVA HO RILEVATO LA NECESSITA DI PORRE IN CAMPO ANCHE UN IMPEGNO CHE ANCOR PIU’ DEVE FAR INTENDERE AI MIE COLLEGHI DELL’OSSERVATORIO DEL LAVORO L’ARGOMENTO e TEMATICA COLF UTILIZZABILI DI DIRITTO NELLE STRUTTURE “religiose” con attività di RSA (funzionanti con regolari accreditamenti regionali e relative normative ecc… ) MA POTENZIALMENTE IMPIEGABILI NELLA ASSISTENZA DOMICILIARE “Ex ADI” DELLE RSA COMUNI [ SI SAPPIA CHE E’ QUESTA UNA NORMATIVA LEGISLATIVA ATTRIBUITA, (DA DERIVAZIONE PATTI CONCORDATARI ART. 29 e all/ecc…) A FAVORE DI TALI REALTA’ CHE OSPITANO SOLO FIGURE RELIGIOSE IN STATO E CONDIZIONI IDENTICHE AI CITTADINI CHE ACCEDONO ALLE STRUTTURE solitamente oggi esistenti tipo : RSA e/o DI GENERE. CONFIDANDO NEL PRESENTE SEGNALE auguro a tutti buona meditazione per l’ argomento lanciato e posto all’attenzione pure a mò d’ amo/lenza.
M’AUGURO CHE NON S’ABBOCCHI DA PESCI MA DA TECNICI CHE VALUTERANNO ANCHE QUESTA OPPORTUNITA’. cdl angelo moretti (Componente Osservatorio Nazionale del Lavoro “UNEBA”)