Riceviamo e pubblichiamo da Uneba Calabria
Il settore socio-sanitario e socio-assistenziale in Calabria da circa oltre 5 anni affronta una gravissima situazione di disagio dovuta alla mancata copertura del Fondo Sociale che, ogni anno, in sede di approvazione di bilancio di previsione della spesa, viene dotato di 15 milioni, di per sé sufficienti per l’acquisto di prestazioni per un massimo 6 mesi.
A peggiorare la situazione, poco più di un mese fa, la Regione ha approvato la legge 11/2015, che all’art. 5, obbliga le Aziende Sanitarie a non procedere all’acquisto di un numero di prestazioni maggiori rispetto all’attuale copertura della quota sociale.
Di fatto, dal 1 luglio 2015, tutte le strutture socio-sanitarie stanno continuando ad erogare servizi in forza solo degli atti di affidamento delle varie ASP e del contratto 2014, prorogato anche per il 2015, nella consapevolezza che non esiste alcuna adeguata copertura di bilancio!
UNEBA, ARIS, ANASTE, AIOP ed AGIDAE hanno fatto presente alle Istituzioni le gravi ripercussioni che la norma comporta, sui pazienti e sui lavoratori.
L’impossibilità di vedersi remunerare le prestazioni erogate dal 1° luglio in poi, per gli Enti, comporterà l’insostenibilità economica di garantire la continuità assistenziale agli Ospiti e di mantenere il livello occupazionale.
Ove la situazione non dovesse mutare, gli Enti saranno costretti a chiudere!
Articolo del Quotidiano di Calabria
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