La Riforma del Terzo Settore non è ancora finita. Se pure sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i decreti legislativi su Codice Unico, 5 per 1000 ed impresa sociale, previsti dalla legge delega 106/2016, serviranno altri provvedimenti per la piena attuazione.
Secondo quanto scrive il Sole 24 Ore, infatti, “servono 42 atti, fra provvedimenti dei ministeri e autorizzazioni dell’Unione europea, per tradurre in pratica le nuove disposizioni. Sono soggetti, ad esempio, al via libera della Ue il nuovo regime forfettario degli enti del terzo settore non commerciali, e la disciplina fiscale di favore per le imprese sociali”.
Oltre all’autorizzazione europea servirà, ad esempio, il provvedimento che fissi le regole per il nuovo Registro Unico del Terzo Settore.
Entrano in vigore certamente dal 1 gennaio 2018 “L’aumento delle detrazioni fiscali dal 26% al 30% per le donazioni agli enti del terzo settore, il social bonus per chi dona agli enti che recuperano immobili pubblici inutilizzati e le disposizioni di favore su imposte indirette e tributi locali”.
Che il cammino della Riforma non sia ancora finito, lo aveva ricordato già Uneba nel suo commento all’approvazione dei decreti.
Scrivevamo: “ La possibilità – ricordata dallo stesso sottosegretario Bobba – di decreti correttivi e integrativi è poi garanzia di adattamenti sulla base dell’esperienza della prima attuazione della riforma”.
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