Una rsa associata Uneba, accreditata dalla propria Regione, prepara pasti per anziani seguiti dall’assistenza domiciliare del Comune in cui la rsa ha sede, dà pasti presso la propria sede ad anziani, provvede all’igiene di persone in stato di abbandono.
Tutti i servizi sono richiesti dal Comune, fatturati al Comune, al beneficiario o ai parenti ed autonomamente assoggettati ad Iva.
Basta questa piccola attività extra, che vale l’1% del bilancio dell’ente, a far perdere all’ente il diritto all’esenzione Imu per “enti non commerciali” per lo stabile in cui ha sede la rsa e in cui si svolgono questi piccoli servizi aggiuntivi?
Mettiamo a disposizione nella parte riservata del sito la risposta del presidente nazionale Uneba Maurizio Giordano al quesito, con i riferimenti a leggi e circolari sul tema, fermo restando che, come Uneba ha segnalato al presidente Monti, sull’Imu manca ancora completa chiarezza.
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