Il Ministero delle Finanze ha pubblicato il modello di dichiarazione e le istruzioni per l’applicazione dell’Imu agli enti non commerciali.
Le istruzioni spiegano, con la forza normativa del decreto, quando le attività che beneficiano dell’esenzione Imu sono svolte con modalità non commerciali e come calcolare l’esenzione Imu in caso di uso misto, sia commerciale che non commerciale.
Le istruzioni riportano anche una sintesi del tormentato quadro normativo, in particolare la decisione 19 dicembre 2012 della Commissione Europea e il decreto ministeriale 200 del 19 novembre 2012.
“Le attività assistenziali – spiega Luigi Corbella sul Sole 24 Ore- vengono riconosciute per definizione svolte con modalità non commerciali, in quanto ontologicamente sussidiarie. Le attività sanitarie e socio sanitarie solo se accreditate e convenzionate, cioè a contratto, con il servizio pubblico, in quanto parte costitutiva del medesimo, senza limiti di compartecipazione dell’utenza. Ovvero se erogate gratuitamente o con corrispettivi simbolici. Identico discorso vale per le attività didattiche. L’esenzione spetta dunque alle scuole paritarie e a quelle che praticano corrispettivi simbolici o parziali. In parziale analogia l’istruzione e la formazione professionale sono meritevoli dell’esenzione solo se accreditate e cofinanziate dal sistema pubblico. Salve anche le università legalmente riconosciute”.
Più articolare le regole per le strutture ricettive, come le case per ferie,
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