In Lombardia è partito un confronto tra Regione e rappresentanze degli enti gestori delle strutture per persone con disabilità. Tra i temi, anche il comune obbiettivo di ridurre la rette pagate dalle famiglie.
Le associazioni di categoria delle unità d’offerta per la disabilità – oltre ad Uneba Lombardia anche Anffas , Arlea, Federsolidarietà e Fondazione Don Gnocchi -hanno scritto al presidente della Regione Roberto Maroni e al direttore generale dell’assessorato a sanità e welfare Walter Mantovani. Mettiamo a disposizione la lettera nella parte riservata del sito.
Uneba e le altre associazioni evidenziano che gli aumenti delle rette derivano anzitutto dal forte aumento dei costi per la rendicontazione imposta dalla Regione agli enti, oltre alla necessità di dotarsi di strutture di progettazione e controllo. Inoltre si sottolinea che ad aumentare i costi per gli enti è anche il progressivo invecchiamento degli utenti, che non vengono dimessi e dopo i 65 anni subiscono una riduzione delle quote sanitarie. Inoltre, si è verificato un calo delle entrate per le nuove regole sulle assenze delle persone disabili nelle strutture, mentre i costi per il personale sono fissi e non riducibili.
Uneba e gli altri firmatari chiedono inoltre la costituzione di tavoli tecnici permanenti tra la Regione e le Associazioni di Categoria. “Siamo convinti, infatti,- si legge nella lettera . nell’interesse dei cittadini della nostra Regione, che solo in quella sede sia possibile un confronto serio e fruttifero non solo su questo tema, ma soprattutto su quelli riguardanti l’evoluzione del sistema, la programmazione ed i controlli, le necessità delle persone con disabilità che vivono nei nostri territori e nelle nostre strutture”.
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