Il seminario Uneba Veneto sull’Elemento variabile territoriale non è stata solo l’occasione di presentare i dettagli del nuovo accordo e la sua applicazione nella vita quotidiana degli enti, ma anche un anteprima di futuro.
Perché come ha più volte sottolineato il vicepresidente di Uneba Veneto Ernesto Burattin, questo accordo, in particolare con l’introduzione del concetto di conversione, getta dei semi che potranno in futuro germogliare, e prepara gli enti ad un mondo che cambia o cambierà.
“In futuro – ha sottolineato Burattin – occorrerà sempre di più adattare i contratti collettivi alle situazioni singole dell’ente, e il contratto territoriale avrà sempre più peso. Inoltre, prevediamo che sarà sempre più incentivata la retribuzione in servizi anziché quella in euro”.
Ecco allora un contratto come quello di Uneba Veneto che lascia spazio di manovra alle scelte di chi guida il singolo ente, e introduce la possibilità di erogare l’Evt in ore o anche in forme di welfare aziendale diverse in ogni situazione.
I piani di sanità integrativa introdotti dal contratto nazionale, al via da gennaio 2016, vanno nella stessa direzione, perché aprono prospettive di personalizzazione dei servizi per singolo dipendente.
Il futuro, ha insistito Burattin, è fatto di contratti sempre più sartoriali, cioè fatti su misura per il singolo ente. Uneba Veneto è a disposizione degli enti anche per aiutarli a individuare le soluzioni a ciascuno più adatte, e tradurle in un accordo.
Il prossimo incontro con i sindacati veneti è martedì 24 novembre.
Mettiamo a disposizione nella parte riservata del sito le slide presentate da Burattin al seminario.
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